40 Novelle (Italian Edition) by Hans Christian Andersen

40 Novelle (Italian Edition) by Hans Christian Andersen

autore:Hans Christian Andersen
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Foreign Languages, Juvenile Fiction, Classics, Italian
ISBN: 8895160630
editore: Infilaindiana Edizioni
pubblicato: 2015-12-21T23:00:00+00:00


POLLICINA

C'era una volta una donna che si struggeva di avere una bambina, magari piccina così; ma non sapeva come fare a trovarsela. Andò dunque da una vecchia strega, e le disse:

«Desidererei tanto di avere una bambina piccina: sapete dirmi dove potrei trovarne una?»

«Oh, è presto fatto!» — disse la strega: «Ecco qui un chicco d'orzo: non è della specie solita, che cresce nei poderi dei contadini e si dà a mangiare ai pulcini. Piantatelo in un vaso da fiori, e vedrete.»

«Grazie!» — disse la donna; e diede alla strega dodici soldi — prezzo fisso. Andò a casa, piantò il grano d'orzo: e lì per lì spuntò un bel fiore, che somigliava al tulipano, con i petali però chiusi strettamente, come se fosse ancora in boccio.

«Che bel fiore!» — disse la donna: e baciò i petali rossi e gialli. Per l'appunto mentre lo baciava, il fiore fece Ppa! e si aperse. Era un vero tulipano, ora si conosceva benissimo; ma nel mezzo del fiore, seduta sui verdi stami vellutati, c'era una bambina, delicata e graziosina, ch'era un piacere vederla. Era alta forse appena mezzo pollice, e per ciò le misero nome Pollicina.

Un bel guscio di noce ben lucidato le serviva di culla: le materasse erano petali di viole del pensiero, morbidi come il velluto, una foglia di rosa formava la coperta. Là dentro dormiva la notte; ma il giorno giocava sopra la tavola, dove la donna aveva posto un piatto, con una ghirlandetta di fiori tutt'all'ingiro dell'orlo; lo stelo dei fiori era immerso nell'acqua, e sull'acqua galleggiava un grande petalo di tulipano. In questo, la fanciullina poteva starsene seduta, e vogare da un lato all'altro del piatto, servendosi di due setole bianche, a guisa di remi. Faceva proprio un bellissimo vedere! Pollicina poi sapeva anche cantare; e così aggraziato, così dolce era il suo canto, che mai s'era sentito l'uguale.

Una notte se ne stava nel suo bel lettino, quando capitò un vecchio rospo, che s'era ficcato dentro per un vetro rotto della finestra. Il rospo era molto brutto, grosso e viscido: saltò addirittura sulla tavola, dove Pollicina dormiva sotto la sua foglia di rosa.

«Ecco una bella sposina per il mio figliuolo!» — disse il rospo; prese il guscio di noce, dove Pollicina giaceva addormentata, e via d'un salto in giardino.

Là c'era un largo fossato d'acqua corrente; ma il margine era fangoso e molle e quivi abitava il rospo col suo figliuolo. Uh, com'era brutto, anche lui! Tutto il ritratto di suo padre! «Coak! coak! Brek-kek-kex!» — ecco tutto quello che seppe dire quando vide la bella ragazzina dentro al guscio di noce.

«Non parlare così forte, chè la svegli!» — disse il vecchio rospo: «Potrebbe scapparci: è leggera come una piuma di cigno!... La metteremo nel fossato, sopra una di quelle grandi foglie di ninfea. Piccola e leggera com'è, si troverà quasi in un'isola; e così non potrà fuggire, mentre noi prepareremo le sale di cerimonia nel pantano, dove avete da metter su casa.»

Nel fosso, crescevano infatti molte ninfee, con grandi foglie verdi, che pareva navigassero sull'acqua.



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